INTARSIO IN COMPOSITO
Pubblicato da dr. Claudio Boschin in Protesi · 1 Dicembre 2020

Si utilizza principalmente per i denti posteriori (molari e premolari), dove è più comune che la cavità da trattare sia di grandi dimensioni.
Questa procedura si sviluppa in sole due sedute.

Nel frattempo la cavità viene temporaneamente chiusa con una pasta provvisoria.
Nella seconda seduta, a distanza di una settimana/dieci giorni, si procede all’applicazione dell’intarsio, subito dopo averlo stabilizzato con del cemento composito che serve ad eliminare ogni spazio intermedio. In questo modo si riduce il rischio di infiltrazione batterica e si favorisce un aspetto omogeneo ed esteticamente molto naturale.

I vantaggi dell’intarsio non finiscono qui: è realizzato senza metalli (a differenza delle vecchie otturazioni in amalgama e delle corone con struttura metallica) e con i materiali più biocompatibili in circolazione. Inoltre, se realizzato in composito (il materiale utilizzato per le otturazioni), qualora si volesse successivamente “mettere ancora mano” al dente trattato, questo sarebbe molto più agevole rispetto a una corona definitiva in ceramica, in quanto questo dispositivo è sondabile esattamente come una normale otturazione o il dente originale.